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Bastia, una destinazione d'affari

Bastia Slow

Fuggendo il tumulto urbano, il rumore e la frenesia delle grandi città, Bastia vive e si scopre al suo ritmo, senza fretta, senza spintoni, in un tempo che si estende dal primo mattino, con i suoi colori caldi che si stagliano sull'orizzonte blu, fino alle luci della sera che ci regalano un punto di vista completamente diverso.

La città si sveglia con i pescatori che raggiungono le loro barche per una giornata in mare tra reti e palamiti, e con gli abitanti di Bastia più mattinieri, già seduti al loro caffè preferito.

A quell’ora, Bastia si contempla pienamente. Si mostra nella sua interezza. Nuda. Così com’è.

Alzando il velo sull’arcipelago toscano, si offre all’alba.

In nessun luogo la vista è più bella che dall’Aldilonda, cinque metri sopra il livello del mare. Nel silenzio dell’alba, il lungomare si apre, con il mare come unico compagno, al vecchio porto e alla sua delicata curva, nella cui cavità si annidano bar e ristoranti.

La scoperta del sito portuale, dominato dai campanili di San Giovanni, dipinti e fotografati mille volte, è un momento la cui magia dura nel tempo. È il primo vero incontro con Bastia, con la sua architettura tipica e scintillante, di cui l’occhio non si stanca, purché si prenda il tempo di scrutare lo spazio, di soffermarsi sui più piccoli dettagli, di immaginare ciò che avrebbe potuto essere e continua ad essere scritto lì.

Fantasticherie urbane

Bastia sa come lasciare spazio all’immaginazione, ad una mente vagante, invitandovi a saltare indietro nel tempo: la roccia del leone, che un tempo rendeva pericoloso l’attracco, e le prime navi a vapore che la città sperava portassero i ricchi turisti inglesi.

Il desiderio è allora di prendere la scala monumentale che, proprio di fronte, crea il collegamento con la città alta e attraversa i giardini Romieu per condurre al quartiere della cittadella, rifugio e bastione allo stesso tempo, un labirinto di vicoli alla cui curva si scopre un patio, un giardino o, come in un sogno, i resti romantici di una vecchia prigione con vista sul mare…

I giardini pensili del Palazzo dei Governatori apriranno tra qualche minuto, offrendo un panorama unico sul nord di Bastia. Nel frattempo, dai bastioni, l’immagine è grandiosa e favorisce una sosta paziente.

La luce inonda allora la città, che gradualmente subisce una metamorfosi.

Presto sarà il momento di pranzare ai piedi delle palme della Piazza San Nicola, di fronte ai traghetti, o in una delle piazze ombreggiate che costellano il centro storico. Prima ancora di vagare tra i negozi della strada pedonale, e poi scegliere tra diverse opzioni: raggiungere la spiaggia per una o due ore di ozio o andare ai villaggi, il tempo per altre passeggiate per essere da prolungare fino alla comparsa delle stelle della sera e di un’altra Bastia languidamente notturna.

Parentesi infinite

Ppoiché Bastia è come un paese, inesauribile e plurale, occorre anche uscire dalla città per toccare tutti i suoi orizzonti e quindi prendersi il tempo di camminare intorno al laghetto di Chiurlinu, nel cuore della più grande riserva naturale della Corsica, o sui sentieri rurali, immutabili: a Furiani, fino alla graziosa cappella di Sainte Marie, a Cardo per raggiungere le antiche ghiacciaie genovesi e il loro grandioso belvedere, a Ville di Pietrabugno, per un picnic sotto i castagni, sulle orme dei mulattieri di un tempo, o sulle alture di Santa Maria e San Martino di Lota, tra piante endemiche da osservare e prospettive marine senza ostacoli…

Così, anche sulle cime, la regione di Bastia non distoglie mai lo sguardo dal mar Tirreno, che costeggia per alcuni chilometri, rivestito di sabbia chiara o annidato, più a nord, tra le braccia delle ofioliti e degli scisti. Le sue sedie a sdraio, le capanne di paglia, le rocce, i ciottoli, le spiagge attrezzate e le calette sono inviti perpetui a una sosta paziente e calorosa, per riconnettersi con gli elementi e la loro forza calmante, per meravigliarsi e ricaricarsi, per gustare la magia dell’armonia dell’isola, incomparabile, unica, intangibile.