Tra castagni e fichi, boschi di querce e macchia, è giunto il momento di svelarvi alcuni dei tesori nascosti sparsi lungo le valli, i sentieri, le frazioni e i villaggi di mare.
Perché non mi seguite in una caccia al tesoro a grandezza naturale? Andiamo insieme a scoprire questi luoghi di vita pieni di memoria.
Prima tappa del nostro itinerario, a qualche chilometro a sud di Bastia, il villaggio di Furiani domina orgogliosamente la laguna e lo stagno di Chiurlinu.
Eccoci ora, nel cuore del villaggio, a due passi dalla piazza della chiesa di Saint Jean-Baptiste, ai piedi del promontorio roccioso su cui si erge la Torre Paolina quadrata ornata da un superbo campanile. Chi ama le escursioni sarà senza dubbio tentato da una passeggiata alla Cappella di Santa Maria, che può essere raggiunta in soli 45 minuti e offre una superba vista sulle isole dell’arcipelago toscano.

Dopo questa scappatella nel cuore della natura, raggiungiamo la costa con le sue spiagge sabbiose, un terreno di gioco ideale per le attività sportive acquatiche. Lontano dal trambusto delle spiagge, lo stagno di Chiurlinu ospita una vasta riserva naturale e il suo eco-museo. È in questo ambiente preservato che centinaia di fenicotteri rosa prendono residenza ogni anno, cercando la mitezza del clima mediterraneo.
Gli appassionati di calcio apprezzeranno una sosta allo Stadio Armand Cesari, hotspot di calcio dell’isola e teatro delle partite dello Sporting Club Bastiais, che i tifosi non si perderebbero per nessun motivo.
Continuiamo la nostra visita in direzione di Capo Corso, per scoprire villaggi e borghi sparsi nella macchia e porti turistici ancorati sulla costa.
Allora andiamo verso le alture di Bastia, a Ville de Pietrabugno. Suggerisco una pausa sulla piazza davanti alla chiesa parrocchiale di Sainte Lucie, per approfittare di un bel punto di vista, prima di proseguire verso le frazioni di Alzeto e Guaïtella, dove lavatoi, forni per il pane, torchi e cappelle si rivelano ai visitatori più curiosi.

Consiglio all’avventuriero che è in te di provare a scalare una delle case di ghiaccio della nostra zona. A proposito, sai cos’è una casa di ghiaccio? Sì… no? Sai cos’è un refrigeratore? Le case di ghiaccio sono sorprendenti costruzioni genovesi del XVII secolo che un tempo venivano utilizzate per conservare la neve, che una volta trasformata in ghiaccio veniva poi trasportata in città durante l’estate. Oggi, sono ancora molto popolari tra gli escursionisti in cerca di pace e tranquillità e di belle viste.
Continuiamo sulla strada del cornicione, che ad ogni curva offre paesaggi superbi, dalla verde valle di Lota al vasto Parco Naturale Marino di Capo Corso, che si estende da Bastia al deserto degli Agriates.
In pochi minuti raggiungiamo la piazzetta di Acqualta, una delle undici frazioni di San Martino di Lota. Qui, una sosta è necessaria per visitare la chiesa di San Martino, che ha dato il nome al villaggio. Adiacente all’edificio, l’oratorio della Confraternita di Santa Croce, nasconde piccoli tesori, pezzi unici realizzati con palme intrecciate dagli abitanti del villaggio e svelati in occasione della Settimana Santa.

Permettetemi di condividere con voi un segreto: numerosi sentieri si snodano nella zona, offrendo altrettante possibilità di passeggiate ed escursioni tra la macchia e i castagni, alla scoperta di vecchie case, ponti genovesi, fontane e mulini. Sarà in grado di trovarli?
Non c’è dubbio, comunque, che vedrai le piccole spiagge di ghiaia di Grisgione e Pietranera, molto apprezzate dalle famiglie locali, mentre scruti la costa.
Prima di terminare la nostra scappatella, seguimi nella frazione di Figarella. Qui scoprirete delle maestose case americane, simbolo del successo dei corsi che partirono per fare fortuna nelle Americhe, così come un imponente castello del XIX secolo. Dalla piazza della chiesa di Saint Antoine, lasciati conquistare da questo straordinario panorama che unisce frazioni annidate nel cuore di una vegetazione scintillante e distese azzurre a perdita d’occhio.
Per coloro che non hanno ancora ceduto al fascino di una passeggiata atletica, la frazione di Mandriale è il punto di partenza di un’escursione verso la cappella di Saint Jean (circa un’ora di salita, vedi pagina delle escursioni) dominata da Monte Capra e Monte Prunu.
Ci dirigiamo ora verso Miomo, senza dubbio la frazione di Santa Maria di Lota, la più frequentata nei mesi estivi. Questa piccola stazione balneare, sorvegliata da una torre genovese del XVI secolo recentemente restaurata, offre un ambiente ideale per gli amanti della spiaggia e per coloro che amano rilassarsi con i piedi nell’acqua.